ChatGPT e non solo. L’intelligenza artificiale alla portata di tutti, tra opportunità e incertezze

2 maggio 2023

La società Open AI aveva sospeso la sua ChatGPT dopo l’intervento del Garante della Privacy italiano, ma lo ha riattivato a fine aprile dopo le prime modifiche al servizio

Il progresso e la velocità con le quali gli strumenti di machine learning e di intelligenza artificiale (IA, o AI nell’acrononimo inglese che sta per Artificial Intelligence) stanno diventando disponibili a tutti sono impressionanti. ChatGPT, di cui molto si è parlato negli ultimi mesi, ne è un esempio plateale. A due mesi dal suo lancio, avvenuto a fine novembre 2022, contava già 100 milioni di utenti unici nel mondo secondo Reuters, diventando l’app con maggior crescita nella storia. Si tratta di un chatbot, ossia di un sistema che risponde in automatico ai messaggi di un utente, fornendo risposte più o meno precise ed utile a tutto ciò che viene richiesto. Come quelli che ormai da diversi anni utilizzano le banche o i gestori telefonici per semplificare la gestione dei clienti, soprattutto per la richiesta delle informazioni più banali.

Secondo alcuni addetti ai lavori, l’intelligenza artificiale, così come sta venendo applicata, sarà una rivoluzione ancora più grande di internet. Del resto, come ha detto a Sky TG24 Roberto Viola, Direttore Generale della DG CONNECT in Commissione Europea “Internet non guida le auto da sola. L’IA sì”. Ciò che è straordinario dell’IA è quanto nel giro di pochissimo sia stata integrata a strumenti digitali per velocizzare processi lavorativi o migliorarne l’efficienza. Le opportunità che questi strumenti offrono sono moltissime, perchè tramite algoritmi e sistemi di machine learning (processi attraverso i quali la macchina non nasce formata, ma “impara facendo”) si possono velocizzare moltissimo una serie di task che altrimenti richiederebbero competenze specialistiche limitate, ma molto tempo per essere realizzate. 

Come ogni tecnologia nuova ci si porta dietro preoccupazioni e incognite, soprattutto sull’utilizzo dei dati. Il 30 marzo scorso, in un provvedimento, l’autorità Garante della Privacy in Italia imponeva ad Open AI, la società a cui appartiene lo strumento ChatGPT, la limitazione all’utilizzo dei dati degli utenti con effetto immediato e con richiesta di adeguarsi alla normativa europea sul GDPR, che secondo l’ente non sarebbe stata rispettata.

Per non correre il rischio di sanzioni e per auto tutelarsi, la stessa Open AI aveva sospeso il servizio in Italia, anche restituendo agli abbonati “premium” i soldi spesi. La riattivazione del servizio è avvenuta lo scorso 28 aprile, dopo che ChatGPT ha iniziato ad implementare alcune risposte alle richieste del Garante, che sembra ad ora aver risposto positivamente ai primi feedback dell’azienda americana. Non è però finita qui, perché per adeguarsi alla normativa Open AI dovrà mettere in atto misure concrete, come un sistema di controllo dell’età degli utenti per escludere gli under 13 dall’utilizzo della piattaforma e il lancio di una campagna comunicativa su come utilizza i dati, che ha ancora tempo per implementare. 

Ma perché si parla così tanto di quanto sia vantaggioso utilizzare strumenti di intelligenza artificiale? Innanzitutto, perchè le macchine, per definizione, sanno eseguire alcuni processi, soprattutto i più automatizzati e “matematici”, in maniera nettamente più precisa e rapida degli umani. Per provarlo, basta un foglio di calcolo di Excel, senza scomodare ChatGPT. La forza umana sta nel sapere come poter sfruttare questi strumenti ad integrazione del proprio lavoro e nella capacità non solo di rielaborare informazioni che già gli sono state fornite, ma di esprimere pensieri nuovi. ChatGPT non è in grado di discutere di temi etici (al momento). Ma è in grado, in pochi secondi, di scrivere un codice in HTML che può essere utilizzato per creare template personalizzati sul tuo sito internet. Il tutto, senza che l’utente abbia la minima idea di come si programmi. Basta dare istruzioni abbastanza precise alla macchina.

Parlare di machine learning e di IA non vuol però solo dire parlare di ChatGPT. Gli strumenti che utilizzano la stessa metodologia vanno da piattaforme per la realizzazione di presentazioni, alla generazione di immagini, dalla ricerca della meta turistica ideale alla data visualization. Gamma, ad esempio, promette di costruire presentazioni efficaci per l’utente, che deve preoccuparsi di inserire solo i contenuti, mentre per la grafica, grazie alle istruzioni che si danno alla macchina, in automatico vengono proposti in pochi secondi una serie di template con colori e stili diversi. Anche Adobe ha lanciato di recente FireFly, attraverso il quale è possibile modificare immagini già esistenti con infinite possibilità di editing in pochi click. Per non parlare del famoso MidJourney, attraverso cui è possibile creare da zero immagini semplicemente dicendo al programma cosa si vuole generare.

E nell’advertising? Come cambierà il modo di interfacciarsi con i clienti? Scriveteci se siete interessati ad approfondire l’argomento. Nel frattempo, potrete fare affidamento sui consulenti di Rivetti Pubblicità!