Mondo Economico: il nuovo partner di Rivetti Pubblicità è una testata multidisciplinare di economia e società

 
24 ottobre 2023

 

Francesco Antonioli, direttore di Mondo Economico, racconta la sua filosofia editoriale e come, insieme a Rivetti Pubblicità, possano collaborare con gli inserzionisti

Credits Andrea Guermani

Con una lunga esperienza in ambito editoriale, Francesco Antonioli sfrutta la formazione costruita negli anni tra i giornali più importanti a livello nazionale per dare il suo angolo di lettura sulla realtà. Mondo Economico, la testata di settore che dirige, raccoglie gli insegnamenti di Luigi Einaudi e punta a costruire un’arena di discussione basata sull’analisi di dati oggettivi. Mondo Economico e il nuovo partner di Rivetti Pubblicità. Una nuova opportunità di advertising, per raggiungere lettori di istruzione medio-alta e costruire progetti innovativi insieme agli inserzionisti. Antonioli oggi, oltre ad essere alla direzione della testata, è contributor per La Stampa e La Repubblica e insegna Comunicazione economica e finanziaria all’Istituto europeo di Design (Ied).

Direttore, qual e la filosofia che sta dietro a Mondo Economico?

È una testata storica che nel ’97 aveva chiuso, faceva parte de Il Sole24Ore. 3 anni fa, il Centro Studi Luigi Einaudi di Torino ha voluto ripresentarla al pubblico come una testata online e con numeri monografici cartacei. Dà uno sguardo diverso su cultura, politica ed economia. Anche corrosivo, ma con critiche basate su dati. Diamo strumenti ai decisori pubblici e privati per farsi un’opinione, ci rifacciamo a Luigi Einaudi, per “deliberare sulla base della conoscenza”, come scriveva lui stesso. Con dati che diano una oggettività. Spesso nel nostro Paese si ragiona per slogan e tifo da stadio, invece noi pensiamo che l’idea che aveva Einaudi di conoscere, discutere e deliberare debba essere diffusa. Siamo partiti come startup e con Rivetti Pubblicità vogliamo consolidarci. Abbiamo un pool di firme interessante, fatto di colleghi giornalisti, ma anche docenti universitari ed economisti, che ci aiutano con queste riflessioni. 

Con diverso cosa intende?

Come postura editoriale evitiamo l’emotività. Evitiamo di ragionare con la pancia. Alcuni giornali danno già l’interpretazione di certi fatti prima di conoscerli. Ma i fatti sono le evidenze, specialmente in ambito economico. I commenti sono altro. Le opinioni e i dibattiti si creano partendo da report oggettivi su tendenze e fenomeni.

Con questa specializzazione, a che tipo di lettore vi rivolgete?

Tra i nostri lettori c’è una certa internazionalità e varietà di età. Siamo letti in tutta Italia, con un bacino più forte nel nord, con diversi lettori italiani all’estero, specialmente negli USA. Abbiamo un bacino di lettori di livello di istruzione medio alta. Non siamo una testata di gossip o tempo libero, nonostante questo vogliamo essere il più divulgativi possibile anche a livello di linguaggio. Parlare complicato non è sinonimo di conoscenza; serve uscire dal politichese, ancora di più nel “villaggio digitale” in cui ci troviamo. 

Prima di essere direttore di Mondo Economico, ha lavorato per Sole24Ore, Ansa, RAI e molto altro. La sua testata cosa condivide con questi attori dell’informazione?

Ho avuto la fortuna di incontrare buoni maestri di giornalismo, che mi hanno insegnato fin dai tempi della cronaca a distinguere tra fatti e commenti. “Il Sole” è stato poi una formazione eccezionale, per come mi ha radicato sui territori, facendomi aprire gli orizzonti, intervistando persone importanti che hanno contribuito alla mia crescita professionale. Quello che ho imparato in questi anni è stato il valore aggiunto della multidisciplinarità: serve avere un occhio curioso e attento su più discipline. Il mondo in cui viviamo è complesso e a questa complessità non si possono dare risposte semplicistiche. Chi fa informazione non deve “menare fendenti”, come a volte capita nella comunicazione sui Social. Dietro al nostro lavoro deve esserci uno spirito civico

Quali sono i contenuti che i potenziali inserzionisti troveranno sul giornale?

Se si condivide la postura del nostro giornale, si va oltre il modo di intendere la pubblicità. Gli inserzionisti potranno creare valore aggiunto per i lettori tramite progetti ad hoc. Mi spiego: ci sono settori come il manifatturiero o il finanziario che hanno bisogno di approfondimenti che aiutino a guardare lontano, ad avere una visione. Anche in termini di multimedialità possiamo pensare a contenuti diversi per obiettivi diversi. Abbiamo realizzato podcast e video analisi, abbiamo pubblicato numeri monografici per pubblici selezionati. Mondo Economico è un buon partner: ci si può mettere intorno ad un tavolo e creare partnership per le singole iniziative editoriali.