L’adv tende a ridurre le emissioni. Ma il settore è davvero pronto?
11 marzo 2023
Lo scorso febbraio, IAB Europe, una delle organizzazioni di advertising più autorevoli d’Europa, ha pubblicato un report che analizza tramite un’indagine il comportamento del settore pubblicitario riguardo all’impegno e alla preoccupazione nel ridurre le emissioni ambientali. Una direzione verso cui, vuoi per normative europee, vuoi per etica o per migliorare la propria immagine sul mercato, tutti i settori economici stanno andando. Nella volontà di approfondire questo concetto, IAB Europe ha lavorato sulla definizione dello stato dell’arte della sostenibilità del Digital Advertising.
L’indagine, a cui hanno partecipato 186 intervistati provenienti da 29 mercati europei, fornisce indicazioni fondamentali su quanto la sostenibilità sia una priorità per le aziende dell’ecosistema pubblicitario digitale e sui progressi compiuti dalle aziende nel ridurre l’impronta di carbonio e migliorare le pratiche sostenibili negli ultimi 12 mesi
dichiara lo IAB. Secondo il report, oltre il 60% di intervistati sostiene che l’impatto dei gas serra sia tra le principali preoccupazioni e la stessa percentuale concorda sulla necessità di una verifica esterna per quanto riguarda la misurazione e gli standard di CO₂e (CO₂ equivalenti) emessi. Tra i rispondenti, inoltre, il 70% dichiara di aver avviato politiche aziendali che mirino alla riduzione delle emissioni, ma in realtà solo il 24% delle aziende ha davvero implementato una metodologia di misurazione delle proprie emissioni dell’impatto ambientale del digital advertising. Per esplorare cosa ancora non vada, la stessa IAB Europe ha organizzato un evento online il prossimo 25 marzo intitolato “The Great Debate: sustainability in Digital Advertising”, proprio con l’obiettivo di approfondire le attuali regolamentazioni sul tema e di valutare il livello di preparazione dell’industria pubblicitaria ad affrontare questa tematica.
Ragionare in termini di rispetto ambientale non è nuovo in ambito di advertising. Nel caso dell’out of home, ad esempio, in tutta Italia IGP Decaux, leader del settore, già da anni adotta pratiche di riciclo e di riduzione dello spreco energetico. Questo può avvenire, ad esempio, riciclando la carta utilizzata per l’on air delle diverse campagne di AU o dinamica, oppure utilizzando sistemi di alimentazione energetica a bassa emissione per gli uffici. Anche il personale tecnico addetto alla manutenzione è formato tramite specifici training sulle pratiche a tutela dell’ambiente al fine di evitare sprechi, e i prodotti utilizzati sono appositamente studiati in ottica di riduzione dell’inquinamento. Ci sono dunque diversi strumenti per perseguire una politica aziendale di attenzione all’ambiente ed è su questa strada che Rivetti Pubblicità si muove insieme ai propri partner.